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Category: News
Articolo pubblicato il 10 maggio sull’ottimo blog chemtrail sat.
I giornali hanno riferito che "la nube vulcanica si stava diffondendo sui cieli della Gran Bretagna, sulla Spagna e stava per arrivare su Italia e Grecia". Peccato che anche questa volta, l’unica nebbia che si vede sulle mappe satellitari è quella lasciata dagli aerei impegnati nelle operazioni di aerosol clandestine. Si notino le densissime nebbie ad ovest del Portogallo e le spennellate di biossido di zolfo e ferro diffusi da centinaia di aerei a sud della Spagna e della Francia, sino ad arrivare sui mari italiani. Inquietanti gli pseudocirri tendenti al giallo-verde che ricoprono come un sudario di morte gran parte del nord-mediterraneo.
Colgo l’occasione per ricordare che l’operazione "chemtrails" costa ad ogni paese interessato circa 19 milioni di euro al giorno. Quando vi diranno che bisogna stringere la cinghia per via della crisi economica legata alla truffa dell’euro, saprete chi maledire.
Vulcano multifunzione.
Crescono i sospetti che attorno all’attività del povero Eyjafjöll (spontanea o indotta che sia) gravino una serie di operazioni che, in un modo o nell’altro, agevolano le manovre degli innominabili, secondo le raccomandazioni della Guerra climatica/ambientale per mettere in ginocchio la popolazione ( il pensiero corre anche ai terremoti dove guarda caso sbucano sempre ingenti risorse militari, o al disastro recente del Messico, ahimè).
Fatto sta che anche in questi ultimi due giorni di interruzione forzata del traffico aereo sul nord Italia, gli aerei della NATO hanno continuato ad erogare aerosol: lo testimoniano le scie chimiche che da più parti sono state avvistate. Quindi sarebbe simpatico se qualche esperto fornisse spiegazioni in merito al bizzarro fenomeno. Magari quelli del CNR, che si sono lanciati a prevedere che tra due giorni la nube vulcanica tornerà ad invadere i cieli italiani. Ci saranno ulteriori interdizioni di voli (commerciali e civili?) per dare una mano all’Europa?
Quindi, al di là della forte instabilità meteorologica promessa dai servizi meteo in questi giorni che renderebbe, si suppone, difficile un tale sbilanciamento previsionale (addirittura in questo momento un pezzo di nube aleggerebbe su Potenza…) probabile nuovo giro di vite.
Ci sono già i rimedi: secondo uno studio del Centre for Economics and Business Research, un ente privato britannico, i prezzi dei biglietti delle compagnie potrebbero salire del 5,2% quest’estate, e addirittura dell’11,5% nel 2011 per l’azione combinata delle perdite causate dal vulcano islandese e dell’aumento del prezzo del petrolio (vedi la notizia riportata dall’agenzia ansa).
Se lo dicono loro …
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