Da almeno due anni, agenzie di settore avevano informato il governo giapponese sui rischi del nucleare collegati a terremoti e tsunami.
Previsioni inquietanti, verrebbe da dire. In realtà, dietro all’ipotesi avanzata due anni fa di un terremoto in Giappone con conseguente rischio sicurezza a causa della presenza di centrali nucleari, non c’è alcuna sfera di cristallo. Ma solo gli studi dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, messi nero su bianco e correttamente inviati al governo di Tokyo.
WikiLeaks. Tokyo era al corrente dei rischi del nucleare
Secondo WikiLeaks, insomma, l’amministrazione del Sol Levante era stata messa in guardia sul rischio che correva. Gli inediti cablogrammi diplomatici riservati sono stati pubblicati oggi dal quotidiano britannico “The Daily Telegraph”. In uno dei documenti, tuttavia, si registra il parere opposto di Tokyo: “L’Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare e industriale ritiene che il reattore sia sicuro e che tutti i test di sicurezza siano stati condotti in modo appropriato”.
Successivamente, sono seguiti altri impegni del governo giapponese a monitorare con più attenzione la sicurezza delle sue centrali contemplando il rischio di sisma non superiore ai 7 gradi sulla scala Richter. Quello che si è scatenato nei giorni scorsi, invece, è stato di due punti superiore.
Il rischio sciagura è spesso finito nei tavoli di discussione dei potenti della Terra. Nel 2008, ad esempio, nel corso del vertice del G8 a Tokyo, non sono stati nascosti pericoli e timori. E ancora, il governo nipponico - secondo un altro cablo reso pubblico da sito di Julian Assange - avrebbe anche bloccato una sentenza della magistratura con cui si ordinava la chiusura di un impianto poiché incapace di resistere a una scossa di magnitudo maggiore di 6,5 gradi.
Autore: Fabio Lepre
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