La tempesta tropicale “Washi” che ha devastato il sud delle Filippine lascia dietro se’ morte e distruzione. Con un bilancio che si aggrava di ora in ora: oltre 650 morti, piu’ di 800 dispersi e 35 mila sfollati sono i numeri – in costante aumento – della Croce Rossa che ‘fotografa’ l’emergenza, anche umanitaria, mentre si continua a scavare nel fango per cercare di salvare vite. Una tragedia ricordata oggi anche dal Papa che, durante l’Angelus, ha assicurato la propria ”vicinanza alle popolazioni colpite”. ”Prego per le vittime, in gran parte bambini, per i senzatetto e i numerosi dispersi”, ha detto Benedetto XVI.
La tempesta ha colpito ieri il sud del paese, ed in particolare l’isola di Mindanao, con violentissime raffiche di vento. Ma a causare i maggiori danni sono state soprattutto le piogge torrenziali che si sono abbattute nelle zone delle citta’ di Cagayan de Oro e Iligan, creando frane, smottamenti ed esondazioni improvvise dei corsi d’acqua che hanno travolto villaggi, case e persone, spazzati verso il mare. Le immagini che rimbalzano dall’isola mostrano scenari di devastazione: case distrutte, corpi, cumuli di macerie, auto, strade interrotte, comunicazioni paralizzate, emergenza idrica e blackout elettrici mentre gli obitori e le strutture di raccolta delle vittime sono ormai al collasso. Oltre 20 mila soldati sono impegnati nei soccorsi in una frenetica corsa contro il tempo per salvare ancora persone rimaste intrappolate sotto la coltre di fango che ha sepolto interi villaggi. Le Filippine sono interessate ogni anno da una ventina di tempeste tropicali, ma l’isola di Mindanao è solitamente meno colpita. Un elemento quest’ultimo che, probabilmente, ha indotto molti residenti a sottovalutare la violenza di Washi. ”Si tratta della prima volta che la zona” e’ colpita da un episodio cosi’ tragico, ha ricordatoVicente Emano, sindaco di Cagayan de Oro, spiegando – in un’intervista alla radio – che “i funzionari di zona non hanno ricevuto un adeguato preavviso prima dell’arrivo del tifone“. Una polemica che pero’ la protezione civile locale rinvia al mittente sottolineando che erano state fornite adeguate avvertenze, non solo alle autorita’ locali ma anche ai residenti.
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