UFO: la storia segreta
Premessa: quello che segue è tratto da un articolo non più disponibile presente sul sito italy.indymedia
Esiste una storia sugli UFO che si può trovare in ogni buon libro di Ufologia, un'intera letteratura zeppa di informazioni preziose per comprendere quanto ci viene nascosto.
La storia degli UFO, quella meno ufficiale, meno palese, andrebbe retrodatata di alcuni anni, all'epoca in cui il mondo scoprì per la prima volta l'esistenza di misteriosi razzi fantasma nei cieli d'Europa. In questo modo la nascita dell'Ufologia - confermata da inchieste militari e dal relativo cover-up - viene spostata nel Vecchio Continente, e non già nel Nuovo, a Roswell.
Un flap in piena regola aveva interessato l'Europa nella prima metà del secolo: tra il 1940 ed il 1946 la Svezia aveva organizzato una massiccia rete di sorveglianza aerea per dare la caccia ai misteriosi razzi fantasma che violavano il proprio spazio aereo. Vennero fatte le cose in grande. Come sempre accade quando si tratta di UFO. Centinaia di posti d'osservazione, gestiti da militari, scrutavano il cielo, alla ricerca di quegli insoliti ordigni a forma di fuso, che sfrecciavano a velocità pazzesca sopra le città. La Svezia era convinta che i razzi fantasma fossero qualche nuova diavoleria germanica, subito ribatezzata dalla stampa di Stoccolma V-3. Le V-3 avevano sorvolato le città svedesi nell'inverno '44-'45 ma stranamente non erano cadute al suolo esplodendo, come accadeva di solito. Semplicemente, questi razzi si limitavano a sorvolare le città. Negli archivi della Difesa vennero catalogate circa 16.000 segnalazioni (tutti assistevano al fenomeno), 5.890 delle quali non identificate.
Nel gennaio del '45 Stoccolma protestò formalmente con Berlino. I poveri svedesi erano difatti sicuri che le V-3 arrivassero dalla vicina base di Peenemunde. Ma fu una valutazione sbagliata, dato che l'ondata di avvistamenti interessò anche altri paesi, Italia compresa.
Il Corriere della Sera del 19 settembre 1946 scrisse: «Un altro fenomeno simile a quello registrato l'altra sera alle 22 nel cielo di Modena si è verificato a Imola alle 19:34. Un bolide infuocato ha descritto una breve parabola lasciando una scia luminosa di fuoco. Poichè a quell'ora c'era ancora una discreta luminosità, si ritiene che non si tratti di una delle solite meteore frequenti nelle notti estive. Ancora non è possibile stabilire la natura effettiva del bolide». Due giorni prima il Corriere aveva parlato di un siluro volante nel cielo di Belgrado. Nessuna esplosione è stata udita dagli spettatori nè durante l'apparizione nè dopo la scomparsa della presunta bomba volante.
«Misteriosi proiettili volanti sono stati osservati più volte nel corso di molti mesi nei cieli della Svezia». Lo stesso giornale avrebbe scritto, il 21 settembre: «Misteriose meteore anche nei cieli africani, sopra i distretti occidentali dell'Africa settentrionale. Vengono descritte come globi gialli con lunghi filamenti di fiamme e una luce giallastra in coda».
Otto giorni più tardi un metereologo, il Professor Filippo Eredia, dichiarava che i bolidi dovevano essere meteore, spiegazione che non convinse nessuno. Le descrizioni della stampa erano tutte differenti e ciò contribuì non poco a creare la psicosi dell'arma segreta.
In un documento top-secret del 4 settembre 1946 una spia che si firmava Mr. Lyon inviava al Dipartimento di Stato americano una relazione, indirizzata al responsabile dell'ufficio, Jack Morgan. «Sebbene 800 segnalazioni» diceva il documento «siano già state ricevute ed altre ne stiano arrivando, gli svedesi non hanno ancora delle prove definitive. Rapporti dettagliati sono stati inviati a Washington dai nostri militari e dai distaccamenti navali. Un mio informatore personale è convinto che la Russia stia sperimentando un'arma segreta. Ha promesso di avvisarmi se verrà scoperto qualcosa di concreto...».
UFO erano stati visti anche sopra l'Italia del Ventennio e, nel 1933, a seguito di uno schianto o dell'atterraggio di uno di questi ordigni, Mussolini aveva segretamente costituito un gruppo investigativo, il Gabinetto RS/33, in forze all'Università La Sapienza di Roma, che in capo a pochi anni aveva messo a punto un dossier esplosivo di una trentina di pagine, corredato di foto e filmati. Il Gabinetto, capitanato formalmente dal Fisico massone Guglielmo Marconi, ed in sua vece dall'astronomo Gino Cecchini, cercava di stabilire la natura, dei misteriosi "velivoli non convenzionali" schedati.
Questi oggetti misteriosi avevano un tempo allarmato anche gli americani che, come risaputo li avevano denominati foo-fighters o caccia di fuoco. I foo erano stati fotografati sopra Los Angeles il 24 febbraio del 1942 e un rapporto del generale Marshall era stato inviato al Presidente, ed in molte altre occasioni; a lungo si è pensato che anche gli inglesi avessero recuperato del materiale fotografico, ma una serie di immagini divulgate dalla stampa ufologica degli anni Novanta sono risultate essere delle contraffazioni ricavate da un film di guerra.
Insomma, ognuno dava la colpa al nemico o al prossimo, ma in realtà nessuno era il 'colpevole'... La smentita russa avrebbe aumentato nuove dicerie, dalle V-2 americane sfuggite al controllo ai "globi di aria elettrizzata" prodotti dalle esplosioni nucleari. Un incredibile insieme di sciocchezze che costrinsero nientemeno che David Lilienthal, presidente dell'Atomic Energy Commission a rompere il silenzio e a dichiarare ai giornali: «Non posso permettere a chicchessia dì esprimere pareri e dire simili sciocchezze!».
In realtà anche i russi guardavano al fenomeno UFO con apprensione. A metà marzo del 1950 una gigantesca ondata di avvistamenti era stata segnalata in tutto il mondo, dall'Italia all'America, dal Portogallo al Messico eccetera. La notizia veniva riportata sui giornali del giorno 22. Ed ecco che, tre giorno dopo, l'Urss spediva segretamente nell'Europa occidentali una delle sue pedine migliori, il maresciallo Von Paulus, il militare nazista che si era arreso ai russi durante la battaglia di Stalingrado. Tantissime indicazioni ci fanno capire che non solo Von Paulus fosse diventato una spia dei russi, ma che a questi ultimi, per meritarsi tante onorificenze, avesse passato importantissimi segreti militari, tra cui sulle V-7, avveniristici aerei a forma di disco volante studiati dai nazisti, dopo aver saputo del Gabinetto RS/33. Fatto sta che, nel '50 l'ex nazista venne infiltrato segretamente nella Germania francese, da cui riferì di un'ondata di avvistamenti; il 4 agosto 1950 egli scrisse al colonnello Mildred queste parole: «dal 3 luglio oggetti rotondi sono stati segnalati sopra l'impianto AEC di Hanford. I jet dell'Air Force hanno tentato l'intercettazione con risultati negativi. L'AEC ha confermato che le indagini continuano».
Molte informazioni sono oggi disponibili grazie alla ribellione dell'astronomo Joseph Allen Hynek, già consulente scettico del Sign, poi pentito. Hynek fondò un proprio gruppo ufologico privato a Evanston, ove, in proprio e senza i precedenti condizionamenti politici di insabbiamento, avrebbe potuto studiare l'affascinante fenomeno. Con lui collaborava segretamente un collegio di scienziati simpatizzanti (della verità), sparsi per il mondo.
La sua serietà è da sempre simbolo di competenza scientifica nella trattazione del fenomeno UFO. Di Hynek sono terminologie quali 'incontro ravvicinato', 'caso radar-visuale', 'luce notturna', 'disco diurno', 'effetti fisici' e via dicendo.
Astronomo, professore della Northwestern University, già direttore aggiunto dello Smithsonian Astrophisycal Observatory di Cambridge, direttore del centro di ricerca astronomica Lindheimer, Hynek, passando da un iniziale scetticismo alla convinzione della realtà del fenomeno, è diventato l'ufologo più famoso del mondo. E questa fama gli va riconosciuta come tributo in virtù degli oltre vent'anni passati come consulente scientifico dell'USAF a studiare dischi volanti. Autore di tre interessantissimi libri (The UFO experience, 1972; Rapporto sugli UFO, 1977; UFO realtà di un fenomeno, 1975 in collaborazione di Jacques Vallèe), Hynek era profondamente convinto che l'Ufologia dovesse assurgere, prima o poi ad interesse scientifico internazionale. E lo dichiarò così: «Quando l'annosa questione degli UFO troverà finalmente una risposta, sono convinto che si mostrerà essere non solo un piccolo passo in avanti nel cammino dell'uomo e della sua scienza, ma un vero e proprio poderoso quanto inatteso balzo quantico in avanti».
Per questo motivo il convertito Hynek non sopportò le ingerenze dei debunkers (insabbiatori) governativi. «Ricordo la mia delusione quando, in occasione di una mia visita all'Università del Colorado, dopo solo due settimane dall'inizio delle ricerche, uno dei membri indicò su una lavagna quale forma avrebbe dovuto assumere il rapporto conclusivo, quali avrebbero dovuto essere i titoli dei vari capitoli, quanto spazio dovesse occupare ognuno di essi. Dal suo atteggiamento capì quali sarebbero stati il tono e il contenuto del rapporto».
Degli uomini dei servizi segreti disse in seguito: «Conosco il loro compito. Era stato ordinato loro di non spaventare il pubblico, di non smuovere le acque. E l'ho sperimentato coi miei occhi. Quando si trovano di fronte ad un evento che non sono in grado di spiegare, e ce ne sono parecchi, fanno il punto della situazione escludendo i media. Sì, è così. Quando gli avvistamenti sono molto difficili da screditare, essi fanno letteralmente i salti mortali per lasciare fuori i media. E' questo il loro compito, per giusto o sbagliato che sia: evitare che la gente possa restare coinvolta...». E per evitare che informazioni vitali potessero essere rivelate al grosso pubblico tramite fughe di notizie, il Pentagono inventò multe salatissime e anni di galera per tutti quei militari che si fossero lasciati sfuggire informazioni classificate top-secret sugli UFO. Per questo ieri ho accennato al fatto che i funzionari in pensione che hanno vuotato il sacco, definiscono gli anni passati al lavoro come un incubo. Questa procedura si chiamava JANAP 146.
La CIA, poi avrebbe provveduto ad attuare un programma di discredito pesante e continuato, il debunking, servendosi spesso dei grandi giornali e di infami scienziati che lavoravano per il governo e che sparavano a zero sull'innegabile fenomeno UFO. La tattica usata non era tanto negare il fenomeno in sé, quanto far credere che chi vedeva un UFO era un pazzo o uno sciocco visionario. Se ciò non bastava si ricorreva alla forza stile mafioso e persino all'omicidio. Esempio classico fu l'assassinio di Frank Edwards, un notissimo giornalista USA che faceva inchieste esplosive sugli UFO. Questi era solito invitare testimoni al di sopra di ogni sospetto, della massima credibilità, come piloti delle Forze Armate e alti ufficiali, suscitando clamore che avrebbe infastidito enormemente gli alti vertici della CIA, che partirono al contrattacco. Risultato? Venne trovato cadavere.
Era il 1967, un anno particolarmente funesto per i seri ufologi, raggiunsero Edwards anche Richard Church e Arthur Bryant, quest'ultimo noto per un clamoroso avvistamento sopra Scoriton. «Una tecnica della CIA, in certi anni, consisteva nell'omicidio politico» commentò nel luglio 1994 il parlamentare Mario Capanna a Raiuno. Nel novembre 1962 finiva nell'aldilà anche Wilber Smith, capo del progetto canadese Magnet, poco dopo aver rivelato un organo supersegreto sovragovernativo degli USA. Smith fu di poco preceduto da Edward Russell, investigatore dissociato dalla menzogna del Blue Book.
Analoga fine anche per l'inglese Waveney Girvan, fondatore del Flyng Sourcer Rewiew. All'inizio del '68 toccò a Olavo Fontes che investigò su un UFO-crash in Brasile ad Ubatuba, seguito a ruota dal generale francese Ailleret quattro giorni dopo aver annunciato di voler aprire una seria inchiesta sui dischi volanti. Nel giugno 1971 ci lasciava James McDonald, trovato 'suicida' nel deserto dell'Arizona... Che l'argomento sia stato top-secret fino a poco tempo fa quando finalmente un pò di nebbia si è diradata lo confermò un agente di San Antonio con un memo al direttore dell'FBI in data 31 gennaio 1949: «...il soggetto delle aeronavi non identificate o dischi volanti è considerato dall'Esercito e dall'Aviazione come top secret, con un livello di segretezza addirittura superiore a quello della bomba atomica».
Pasquariello Domenico
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