"Esiste un luogo nella Coscienza del Padre mio ove tutto è consegnato, le vostre grandezze come le vostre piccinerie, nonchè quelle nate da tutte le Dimore che Egli ha creato. E' al di là di quel luogo che il Padre mio vi attende in verità. Quando ne avrete attraversato lo spazio e vi avrete riconosciuto, senza eccezione, le impronte della vostra anima, soltanto allora vi dico che sarete accanto a voi stessi, nel Padre mio. In quel luogo troverete anche traccia di me, e comprenderete allora la natura del mio soffio, saprete allora che essa veniva da oltre il Sogno di questo mondo..."
E' certo che l'immensa maggioranza di coloro che udirono quelle parole non ne compresero il senso, troppo lontano dalle loro occupazioni quotidiane. e se tuttavia quelle parole furono pronunciate, fu proprio perchè potessero servire come semi nella coscienza collettiva dell'umanità. Come ogni seme, anche queste parole sono state messe in terra affinchè un giorno potessero germogliare. Duemila anni sono ben poca cosa, nel gioco lineare della storia... A questo punto dopo aver parlato di Cristo attraverso uno dei suoi insegnamenti che sono stati ignorati, sembra logico affrontare qui la famosa "remissione dei peccati" della tradizione cristiana. Tale remissione è il perdono di tutte le colpe, un evento che se vogliamo prestar fede alla Chiesa, dovrebbe prodursi in occasione del Giudizio Universale, ossia alla fine dei tempi. Quando si analizza anche solo un poco l'espressione "fine dei tempi", se ne deduce subito che se il tempo ha una fine, dev'essere una dimensione finita, e non infinita, e che esiste dunque un'altra dimensione al di là di esso. La Chiesa risponde che quest'altra dimensione è l'Eternità... Ma questa Eternità ci viene detto essere semplicemente un tempo che non finisce... Che cos'è mai quest'altro tempo? E' forse una "sospensione nel vuoto" della coscienza superiore, in adorazione dinnanzi a Dio, come un fermo immagine"? E questa coscienza, in quel momento si ricorderà forse del suo vagabondare? Se ne conservasse la memoria anche in quello stato di beatitudine, non significherebbe che il concetto di tempo è ancora presente dentro di essa? Queste sono contraddizioni della Chiesa, che pone degli interrogativi legittimi, di quelli che forse ogni credente finisce per porsi, e ai quali nessun essere umano è in grado di rispondere se non sotto forma di ipotesi. Rispetto a questa "fine dei tempi", ciò che più lascia perplessi è l'idea di remissione dei peccati. In termini orientali, potremmo dire che si tratta della cancellazione del Karma, del suo aspetto "zavorra", dell'annullamento della carica energetica negativa accumulata in quella memoria che chiamiamo anima. "Rimettere i peccati" sarebbe di conseguenza, cancellare un intero karma doloroso o se preferiamo un'espressione più tecnica, scaricare il pesante file di memoria che la coscienza ha finito per generare nel suo spazio-tempo. Ma chi fa questo lavoro di ripulitura? E' il Divino? E' Dio? E' quello che cerca di farci credere il dogma, ma tale visione non è condivisa dai mistici che non sono soggetti a una Chiesa temporale. Qualsiasi immersione dell'anima nelle sfere della Luce, finisce per insegnarci che soltanto noi possiamo pacificare la nostra memoria! Non è Dio, se lo si intende come una Potenza esterna al creato, a giudicare il contenuto del nostro bagaglio; siamo noi stessi, e noi soli, a poter "sdoganare" il nostro fardello. E' la Presenza del Divino in ogni anima a risolvere il problema della memoria totale Akashica, il quinto elemento dopo l'acqua, il fuoco, l'aria e la terra, quella che ha strutturato quell'aspetto del nostro karma che ci ha asserviti. Così, il principio della remissione dei peccati non va inteso come una sorta di regalo assoluto di divina provenienza, ma come il conseguimento di un'immensa opera di autoriforma che l'anima compie su se stessa, riforma che conduce alla sua suprema pacificazione. Cancellare la zavorra mnemonica dall'anima e per estensione, l'impronta del Tempo su quest'ultima, è dunque una questione di decisione personale; è una nostra responsabilità, un nostro compito, non quello di un Giudice-Salvatore dotato di bilancia quando verrà la Fine dei Tempi. Questa è una visione puerile che è ora di cancellare, se vogliamo avanzare in Consapevolezza, Amore e Compassione!
FONTE: RI_INCONTRIAMOLO
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