El Dorado
Il mito di questo affascinante continente si diffuse in Europa dopo che i Conquistadores acquisirono notizie sulla sua esistenza dagli indigeni del sud America.
Mi riferisco in particolare al popolo Chibcha, nome tuttora conosciuto a malapena, ma che è stato portatore di una cultura dominante nell'odierna Colombia, le cui città in maggioranza sono collocate proprio dove sorgevano un tempo i loro insediamenti.
La storia poi non ha dato ampio risalto a tale civiltà, come del resto ci si dovrebbe aspettare se si analizza quanto è successo con le altre, come l'Azteca, la Maya e l'Inca.
Eppure se si è riusciti a scoprire gran parte del continente sud americano lo si deve proprio alla ricerca dell'uomo dorato, l'El Dorado dei Chibcha.
Il termine El Dorado in verità nacque dalla contrazione dell'El Hombre Dorado, espressione che descriveva il re, lo Zipa del popolo Chibcha che veniva unto con un olio e cosparso di polvere d'oro e si trasformava veramente in un uomo dorato.
Rappresentazione della cerimonia iniziale d'investitura dello Zipa, il sovrano Muisca, un gruppo Chibcha stanziato nella regione di Bogotà (Colombia). Attorno alle rive del lago sacro Guatavita il neo-eletto veniva cosparso di resina e poi di polvere d'oro. Una volta fatto salire sulla zattera e arrivato al centro del lago, egli si gettava in acqua dopo aver sparso oggetti d'oro e pietre preziose.
Zattera d'oro massiccio, ritrovata nel 1969 in una grotta, che raffigura la cerimonia muisca dell'uomo d'oro che avveniva nel Lago Guatavita una volta l'anno o il giorno dell'investitura. Quest'evento è uno degli elementi storici che hanno alimentato il mito dell'Eldorado.
Lago Guatavita (Colombia).
L'origine della cerimonia, secondo recenti ricerche, è da attribuirsi ad un grande "meteorite" che dal cielo piombò nel Lago di Guatavita, situato a pochi chilometri da Bogotà (Colombia), e sparì dalla vista. Un oggetto di luce, una specie di lampo dorato attraversò il cielo e sparì nelle viscere della Terra creando quello che attualmente viene definito Lago Guatavita dove la leggenda pone la residenza di qualche potente divinità.
Per emulare quella scena e per onorare gli Dei l'uomo dorato con il corpo risplendente per la polvere d'oro faceva il bagno rituale nell'acqua del lago sacro.
Fu proprio questa storia che richiamò in quelle zone avventurieri, esploratori, aristocratici e che indusse persino certi banchieri a finanziare le migrazioni alla ricerca dell'uomo d'oro e del luogo in cui si celava.
La storia ci ricorda che la ricerca dell'El Dorado fu un'epopea di umana follia, un esempio del potere dell'uomo di ingannarsi con un mito.
Lo studioso Victor Von Hagen, a proposito dei Chibcha, ha scritto:
«Il trauma che subirono per effetto della conquista fu così forte e il massacro della popolazione così spietata da non lasciare sussistere nulla che fornisse gli elementi per un ripristino culturale come avvenne invece per gli Aztechi, per i Maya e per gli Incas. I Chibcha scomparvero, letteralmente, e con i Chibcha scomparve anche la loro storia. La follia collettiva che fu la ricerca dell'Eldorado e di El Dorado (la Città d'oro e l'uomo d'oro) durò un secolo, dal 1516, quando Sir Thomas More pubblicò "Utopia", fino al 1618, quando Sir Walter Raleigh ci rimise, come conseguenza indiretta, la testa.»
Tuttora il nome di El Dorado è sinonimo di utopia, di leggenda, di narrazioni favolose di antiche credenze religiose, di rapporti tra gli Dei e gli uomini; uomini facenti parte dei popoli fervidi d'immaginazione. Victor Von Hagen ha scritto ancora:
«Ma la parola follia, la sola che possa definire la caccia durata cent'anni, con molta probabilità non sarebbe mai comparsa nel testo o nel titolo. L'uomo d'oro era un fatto acquisito, una leggenda che aveva assunto la realtà. Nessuno di quelli che si ostinarono a inseguire il mito, e furono migliaia, si giudicò mai né mai si sospettò neppure lontanamente pazzo. Anatole France si chiese una volta cos'era, in sostanza, la pazzia. Non è forse o non potrebbe essere una sorta di originalità dello spirito? Demenza indica la perdita delle facoltà mentali, mentre follia è nient'altro che un impiego stravagante delle facoltà mentali. Se non è determinata da una lesione anatomica, la follia rappresenta un fenomeno indefinibile. Psicologicamente le idee del folle sono altrettanto legittime delle idee di chi non è folle.»
È un potente concetto espresso da uno dei più seri ed autoritari ricercatori come lo fu Von Hagen ed è molto importante soprattutto perché dovrebbe far meditare coloro che negano ad oltranza una verità molto antica e per molti versi sublime.
Nel nostro mondo la verità è quella che fa comodo, come ha fatto comodo a dieci generazioni di spagnoli, italiani, tedeschi, portoghesi, inglesi che disertarono, tradirono e assassinarono pur di trovare il favoloso regno del re coperto d'oro.
La realtà è molto diversa: il favoloso, paradisiaco regno che nella cultura occidentale si identifica con la parola Eldorado è nato dalla necessità di trasferire l'Eden instaurato sulla superficie terrestre per opera di volumetriche intelligenze venute dagli spazi esterni.
Per effetto della degenerazione, quella parte di paradiso instaurato sul nostro pianeta in un tempo remoto venne portato in una località nascosta al fine di tutelare la specie umana. L'evento definitivo si può far risalire a circa 200.000 anni fa e rappresenta il momento cruciale di un lavoro svolto molto, molto tempo addietro cioè a partire da parecchi milioni di anni or sono.
È possibile capire questa storia rifacendoci anche al periodo pre-Atlantideo, il che significa tornare indietro di oltre un milione d'anni del nostro tempo.
Durante tale periodo numerosi mezzi provenienti dallo spazio esterno si posarono su alcune alture del vasto continente atlantideo, luogo dove si stava sviluppando l'uomo di Atlantide.
Questa nuova razza nacque dall'incrocio di due popoli: quello dalla pelle color oro e quello di color rame. Ne scaturì così il Re dei Re in un nuovo paradiso terrestre.
Gli Atlantidei vennero istruiti nell'Arte Divina dagli occupanti degli uovi lucenti (dischi volanti) i quali possedevano altissime virtù psico-fisico-spirituali da denominarsi Figli del Sole. Costoro resero possenti gli Atlantidei ed edificarono il Regno di Dio sulla Terra.
Venne data al popolo atlantideo una sapienza capace di raggiungere alte mete nello sviluppo spirituale e materiale.
Furono loro, gli Esseri divini dal dolcissimo sguardo, maestri dell'arte universale, conoscitori di una scienza per noi ancora fantascientifica, dotti nell'arte del visibile e dell'invisibile. Essi vennero adorati come Dei Solari e per essi si edificarono templi di meravigliosa bellezza.
Il costante equilibrio corporale-spirituale fu, in quel periodo, una educazione assidua e sorvegliata di questo popolo.
Ma avvenimenti catastrofici della superficie terrestre gettarono lo scompiglio e la disperazione in quel paradiso che gli uomini avevano costruito. Iniziò così una degenerazione molto preoccupante che spinse gli Dei a determinare un programma di salvaguardia per tutti coloro che non vollero regredire nell'evoluzione. E così si trasferì quella parte di paradiso nell'interno del pianeta, nella città d'oro.
Tale processo si è perpetuato nel tempo, in diverse epoche e sempre per tutelare la specie terrestre o meglio un certo numero di persone idonee.
Un fatto simile, ad esempio, si è verificato nel 1431 del nostro tempo. L'antica città di Angkor in Cambogia, dove sorge il famoso tempio di Angkor Wat, fu misteriosamente abbandonata da tutti i suoi abitanti.
Raffigurazione di una squadriglia di dischi volanti che evacuano la popolazione idonea di ANGKOR in Cambogia, dove sorge il famoso tempio di Angkor Wat. Il fatto è accaduto nel 1431 quando l'antica città venne misteriosamente abbandonata da tutti i suoi abitanti. La scienza ufficiale è ancora impotente nel dare una spiegazione al fatto.
L'attuale scienza si è rivelata impotente a spiegare tale esodo di massa. Non tutti gli abitanti però vennero presi. Gli altri, i meno idonei, rimasero, iniziando una vita da nomadi, tanto è vero che si definirono i "figli del vento".
Oltre le scomparse clamorose dei popoli sono avvenute pure comparse di popoli dei quali ufficialmente non si conosce l'origine.
Il caso degli Esseni è sicuramente il più clamoroso. Si ricorda che tale popolo è vissuto all'incirca 2000 anni fa in Giordania, nelle vicinanze della città di Gerico. Effettivamente così come sono comparsi, scomparvero altrettanto misteriosamente, all'improvviso, come dileguati nel nulla.
Quella degli Esseni è stata una comunità religiosa rigida e severa che istruì Gesù. È il classico esempio di un popolo di mutanti provenienti dall'Eldorado.
Essi vissero sulle montagne e di loro sono rimasti alcuni rotoli di pelle, scritti sia in ebraico antico sia in aramaico, in cui si parla, tra l'altro, della vita di un Maestro di Giustizia che sarebbe stato martirizzato.
Tali manoscritti furono rinvenuti nel 1947 da un pastore presso le rovine di Khirbet Qumran o meglio in alcune grotte nelle vicinanze del Mar Morto.
Dove si deve localizzare Eldorado?
Immaginiamo ora di voler entrare nella parte interna del pianeta, il polo sud rappresenta l'entrata principale capace poi di farci accedere, se permesso, nel mitico regno dell'Eldorado.
Possiamo scoprire così un vasto continente con paesaggi incantevoli composti da fiumi, laghi, montagne, vegetazione rigogliosa, animali servizievoli.
Volendo confrontare la parte interna interessata con le zone esterne del pianeta, si può dire che Eldorado corrisponde con parte dell'Oceano Pacifico, tutto il sud e centro America, buona parte dell'Oceano Atlantico sino ad arrivare nella zona nord-occidentale dell'Africa e nel Mediterraneo, compresa la Sicilia.
Il continente Eldorado viene definito così per la sua atmosfera dorata creata dal piccolo sole centrale e dallo splendore degli edifici, alcuni dei quali ci ricordano quelli dei templi greci, costruiti in diamantite e oricalco.
L'Eldorado attualmente è abitato da:
- Uomini terrestri che si sono evoluti raggiungendo una coscienza planetaria, sia in maniera singola che nel gruppo etnico, tra cui oltre 1200 scienziati.
- Missionari o meglio Esseri Extraterrestri appartenenti alla Confederazione Interplanetaria con diversi livelli evolutivi, fra cui gli Astrali.
- Il popolo dei Grigi provenienti dal sole centrale di Giove.
A tal riguardo devo esprimere alcune riflessioni: credo, infatti, che simili impressionanti avvenimenti avrebbero potuto dar inizio ad uno sviluppo incredibile della tecnologia nucleare terrestre, attuando, di fatto, le "scoperte" della retroingegneria applicata sulla tecnologia extraterrestre.
In quel tempo praticamente si era già nelle condizioni di sfruttare la tecnologia extraterrestre per creare una forma di energia pulita e a costi irrisori con lo sfruttamento della reazione di fusione nucleare fredda dell'idrogeno.
Purtroppo l'establishment politico, militare e scientifico ha usufruito di simili conoscenze per elaborare un modello di bomba termonucleare molto sofisticata e assai ridotta come dimensioni.
Per dovere di cronaca, devo far presente che molte di queste informazioni sono state dedotte dai documenti declassificati elaborati a suo tempo negli Stati Uniti dal gruppo supersegreto MJ12 e facilmente consultabili.
Il popolo dei Grigi, anche questi suddivisi in Esseri direttivi ed esecutivi, in verità hanno parecchio potere nel gestire l'evoluzione terrestre di superficie, coordinando pure tutte le basi di appoggio delle varie civiltà extraterrestri in missione sul nostro pianeta.
In ultima analisi l'Eldorado rappresenta un luogo abitato soprattutto da Esseri con altissimi valori spirituali, capaci di stimolare nell'uomo di superficie i progetti evolutivi del Creatore, ma in grado di poter anche interpretare la sua Giustizia.
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