Ricerca ed esplorazioni al Polo Sud
L'esplorazione del continente antartico ha avuto inizio verso i primi anni del XIX° secolo ed è proseguita sporadicamente sino agli esordi del secolo successivo.
Già a partire dal 1902 parecchie spedizioni però condussero ad una conoscenza più approfondita di questo strano continente ghiacciato e il 14 Dicembre del 1911 Roald Amundsen, con cinque compagni d'avventura, raggiunse per primo il Polo Sud geometrico, seguito dopo pochi giorni da R. F. Scott.
Il Polo Sud magnetico era stato già raggiunto nel 1909 ma la grande svolta fu data dall'esploratore Hubert Wilkins che compirà il primo volo sul grande continente antartico nel Dicembre del 1928.
Accompagnato dall'esperto pilota Eielson, riuscì a portare un monoplano munito di "sky" e un idrovolante nell'Isola di Deception con l'aiuto di una baleniera.
Dopo un volo di 10 ore continue Wilkins riportò una ricca documentazione fotografica e la convinzione della scoperta di una nuova terra, la Terra di Hearst (come sempre fu dato il nome del finanziatore della spedizione) e dello stretto di Stefanson. Gli fu riservato lo stesso trattamento degli scopritori della Terra di Croker e di Bradley rinvenute al Polo Nord, ma questa volta la scoperta fu letteralmente cancellata dalla storia perché le ricerche successive non rilevarono la sua esistenza.
Uno dei pochi personaggi che difesero ufficialmente Wilkins fu l'esploratore russo Dumbrova, il quale dichiarò:
«La memorabile scoperta, compiuta dal capitano H.G. Wilkins, il 12 Dicembre, di una terra sinora sconosciuta di là dal Polo Sud esige che la scienza riveda la concezione che, per centinaia d'anni, si era fatta del profilo sud della Terra.»
In pratica si proponeva anche al Polo Sud l'apertura dinamica che in certi periodi permette l'accesso ad alcuni esploratori.
Circa un anno dopo l'Ammiraglio Byrd, durante la sua prima spedizione, sorvolava in aereo il Polo Sud, scoprendo i Monti Rockefeller, la Catena di Edsel Ford e la Terra di Marie Byrd.
A partire poi dagli anni trenta, tantissime sono state le spedizioni che sono durate sino ai giorni nostri con le quali si sono setacciati tutti i luoghi possibili dell'immenso continente ghiacciato.
Si devono riferire infine le spedizioni nell'Antartico della Germania nazista effettuate nel periodo 1938-39 e 1941.
I tedeschi avevano progettato di dedicare l'estate del 1938-39 a ricognizioni aeree ed a rilievi geografici per poi tornare successivamente con una spedizione più importante.
Alcuni ricercatori espongono la bandiera nazista nel territorio antartico a testimonianza della spedizione effettuata al Polo Sud dal regime tedesco nel periodo 1938-39.
Anche i tedeschi ebbero la possibilità di rendersi conto di alcune stranezze presenti in questo inospitale territorio ghiacciato.
Riporto, a tal proposito, la testimonianza dell'autorevole scrittore americano Walter Sullivan, tratta dal libro "Alla ricerca di un continente":
«Le fotografie scattate dai due aeroplani mostrano una zona di picchi addossati uno all'altro, per una larghezza di circa cinquanta miglia, la cui altezza va aumentando verso est finché non solo i monti stessi ma anche una striscia di terreno ai piedi delle pendici esposte a nord sono privi di neve o ghiacci. Ciò è vero specialmente nel massiccio di Wohlthat, all'estremità orientale della catena, dove due laghi si annidano fra le nude pareti dei contrafforti. I laghi stessi si trovano a più di 600 metri sul livello del mare e sono limitati da morene scalinate cosparse di pozze di fusione. I due laghi stessi erano ghiacciati quando furono prese le fotografie e sul maggiore, largo circa cinque miglia, si era immobilizzato un iceberg. Dopo la sua scoperta, il magnifico panorama del Massiccio Wohlthat non è più stato visto da nessuno. Una regione ancora più sconcertante fu trovata a mezza strada fra il Massiccio Wohlthat e lo zoccolo di ghiaccio della costa. Era un gruppo di basse colline cosparse di numerosi laghetti e completamente prive di neve o ghiaccio. Vi furono molte discussioni a bordo della Schwabenland (la portaerei tedesca) sul motivo del fenomeno. Studiando i rilievi fotografici, il geografo della spedizione, Ernst Herrmann, notò una somiglianza con una regione simile dell'Islanda, in cui si trovano sorgenti calde. Un esame più approfondito lo convinse tuttavia che la causa era da ricercarsi nel progressivo ritirarsi dei ghiacci e non in una sorgente sotterranea di calore; questa sua opinione è stata confermata recentemente dal metereologo della spedizione, Herbert Regula. Dai fotogrammi aerei i laghetti sembrano trovarsi fra colline alte 150 metri sul livello del mare, ad una sessantina di miglia all'interno. Sembra invece che in realtà siano proprio sulla costa, poiché dalla parte del mare il ghiaccio galleggia. Chiamati Laghi Schirmacher dal nome di uno dei piloti, costituiscono uno dei luoghi dell'Antartide che allettano di più gli esploratori di superficie. Quando il Terzo Reich si frantumò, le negative degli 11.600 fotogrammi aerei furono apparentemente distrutte. Il Neu-Schwabenland rimase solo un ultimo gelido rifugio per la leggenda di Hitler, diffusa da pubblicazioni tedesche che fecero circolare la voce che Hitler ed Eva Braun fossero sbarcati con un U-Boot in un "Nuovo Berchtesgaden" costruito dalla spedizione del 1938-39.»
In questi ultimi tempi si è diffusa di nuovo la notizia che un equipaggio di sommergibilisti tedeschi, a bordo dell' U-Boot 209, sia riuscito a penetrare addirittura all'interno del pianeta dopo vari tentativi falliti. La notizia, come al solito assai sconcertante, è pubblicizzata sia su Internet sia con cassette VHS dal gruppo ISCE di Felton (CA-USA).
Sicuramente il fatto più importante resta l'opera esplorativa eseguita dall'Ammiraglio americano Richard E. Byrd che, con le sue cinque spedizioni iniziate dall'anno 1929, riuscì in alcune di queste a penetrare all'interno del pianeta con l'ausilio del suo aereo.
In questo continente molti sono stati i testimoni di vari fenomeni assai particolari e quasi tutti hanno taciuto, assecondando una metodologia che ha dell'incredibile.
Attualmente nel Continente Antartico vige un trattato che regola la presenza dei paesi internazionali. È entrato in vigore nel 1961 ed ha lo scopo di favorire gli usi pacifici del continente e di assicurare la conservazione della flora, della fauna e dell'ambiente naturale nell'interesse dell'umanità.
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